PINOCCHIO IL RANOCCHIO
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“SPECCHIO, SPECCHIO DELLE MIE BRAME, CHI E’ IL RANOCCHIO PIU’ BELLO DEL REAME?”
OGNI MATTINA PINOCCHIO IL RANOCCHIO, L’ENIGMA PONEVA STANDO IN GINOCCHIO,
IN RIVA ALLO STAGNO VERDE PISTACCHIO, SCRUTAVA CURIOSO TENDENDO L’ORECCHIO.
“BELLO, SEI BELLO, PICCOLO RANOCCHIO MA CRESCERE DEVI, SEI ANCORA UN MARMOCCHIO!
AL COMPIMENTO DELLA MAGGIORE ETA’ TROVERAI CERTAMENTE LA DOLCE META”
IL NOSTRO RANOCCHIO FELICE E CONTENTO ALLA RICERCA DI UN FIDANZAMENTO
PER LAGHI E PER FIUMI SI MISE A VAGAR, GIUNGENDO PERFINO ALLA CORTE DELLO ZAR.
SUL COCCHIO REALE VIAGGIAVA UNA RANA, UNA ZARINA DI NOME TATJANA.
PINOCCHIO IL RANOCCHIO NE FU AFFASCINATO, PERSE I SENSI E PURE IL FIATO!
LO SVENIMENTO CREO’ CONFUSIONE, ACCORSE TATJANA IN AGITAZIONE.
A QUEL RANOCCHIO ADDORMENTATO, DIEDE UN BACIO PROLUNGATO.
UN BACIO SPECIALE, UN BACIO INCANTATO... DIVENNE COSI' IL SUO PRINCIPE AMATO!
La filastrocca è tratta da "Filastrocche a tavola" di E. Minniti, edizioni LA RONDINE.
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