In viaggio a Torino per seguire "Filastrocche a tavola"
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Sono completamente e irrimediabilmente in ritardo. Questo post, rinviato per giorni e giorni e a ricordarmelo, la replica dell’altra sera di una puntata di Ulisse, condotta da Alberto Angela e dedicata al Museo Egizio di Torino.
L’abbiamo seguita tutta d’un fiato. La maestria di Angela ci ha fatto rivivere l’emozione grande della visita al museo, poco più di un mese fa.
Torino era già nei nostri piani e abbiamo deciso di partire per seguire “Filastrocche a tavola” al Salone del libro. Proprio come si fa per un figlio quando è chiamato ad esibirsi in una recita scolastica o in un saggio. Non potevamo non supportare il nostro libro nel suo debutto torinese e dunque lo staff/famiglia al completo si è mosso alla volta di Torino.
Torino ha ampiamente superato le nostre aspettative per la grande bellezza che la caratterizza. Città maestosa dall’essenza elegante, che incanta se la osservi dall’alto.
Andiamo con ordine.
Dormivamo in pieno centro, in un appartamento all’ultimo piano, di quelli che una volta ospitavano la servitù e adesso sono per turisti :-))
La vista dei tetti aveva quel non so che di malinconico e nostalgico. Pareva che da un momento all’altro dovesse entrare in scena Mary Poppins.
Prima tappa: Museo Egizio e la sensazione di essere stati catapultati, fra sogno e immaginazione, in una dimensione fantastica…
Lontani da casa, a contemplare i segreti di una civiltà che non smette di affascinare bambini e adulti ;-)
E accorgersi che già 4000 anni fa, come adesso, il pensiero dominante era di allungare la vita per raggiungere l’immortalità.
Impegnati in un viaggio nel tempo, fatto di passaggi da una sala all’altra, da una meraviglia all’altra, fino ad a rimanere basiti dinnanzi a imponenti statue di faraoni e maestose divinità.
Seconda tappa: Salone Internazionale del libro e l’emozione di vedere “Filastrocche a tavola” far capolino nello stand dell’editore “La Rondine” e pure in quello calabrese sotto lo sguardo vigile di uno dei Bronzi di Riace.
Il filo conduttore 2016 del Salone è “Visioni” per dare spazio alle esperienze di chi ha la capacità di guardare lontano, di darsi e vincere sfide che sembrano impossibili, di lavorare per il futuro attuando progetti forti, basati su una conoscenza vera, ma anche sul patrimonio letterario, artistico e filosofico che costituisce la nostra identità culturale, e dunque nell’indispensabile saldatura tra cultura scientifica e cultura umanistica.
Un evento dove incontrare il cucciolo di robot androide i-Cub che gioca con cuccioli di uomo, dove non può mancare la cucina e perfino la Divina Commedia riesce a stare in un unico foglio.
Fra gli illustri ospiti siamo andati a cercare il divulgatore scientifico per eccellenza, il grande Alberto Angela. Ascoltarlo dal vivo è stato un privilegio. Per chi in famiglia aveva già letto il suo ultimo libro, ma pure quello precedente e per quella ex ragazza che non perdeva una puntata di Superquark . Sapiente comunicatore, è riuscito a tenerci incollati e col naso all’insù per tutto il tempo. Narrando i segreti di San Pietro, ha conquistato anche le figlie.
Ci sono luoghi da non perdere e nel poco tempo a disposizione, cinque giorni cinque, ci siamo aggirati in silenziosa contemplazione fra i musei e le strade di una città bellissima. Veramente. Una visita al Duomo, l'emozione di stare a due passi dalla Sacra Sindone.
Osservare tutto con occhi da bambino, i soli capaci di meraviglia e immediatezza per ciò che può apparire poco importante.
Vivere giornate semplici come speciali, catturare e portare a casa momenti felici e suggestioni di una avventura a quattro. Trattenere per accarezzarne il ricordo. Ciao Torino!
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Magnifica descrizione!!! Col tuo racconto ho rivissuto i miei giri tirinesi in cerca della casa universitaria