L'amore ci fa vivere

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Cibo e Parola. In collaborazione con Maria di Chiamati alla Speranza.

 

L'amore come forza che fa risorgere

 

L'amore è una forza capace di dare vita, in molti modi: è l'amore che fa nascere un figlio, quello con cui lo si educa; è l'amore con cui gli amici tirano fuori il meglio l'uno dall'altro; è quello con cui un insegnante diventa docente non solo di materie, ma anche di vita; è l'amore con cui Dio ci chiama all'esistenza e anche alla risurrezione.

 

 

 
 
Rinnovarsi, risorgere... roba per matti o per sdolcinati?
Nei giorni successivi alla tragedia di Rigopiano ammetto di essere stata molto colpita dall'affermazione di Giampiero Parete, l'uomo che per primo aveva richiesto i soccorsi, e che aveva visto sprofondare l'albergo sotto i propri occhi, sapendo che lì dentro si trovavano la moglie e i figli.
Dopo il salvataggio dei suoi familiari, affermò di essere «un uomo risorto», lui che aveva visto la probabile morte degli altri a lui più cari faccia a faccia; lui che era inerme dinanzi al disastro e alla perdita; lui che ha sperato, pur nella paura, fino al momento in cui ha potuto riabbracciare le persone più importanti. Lui che si sentiva morire ed è rinato.
Ha usato un verbo bellissimo, Giampiero Parete. Perché quando un uomo vive fino in fondo la dimensione dell'amore, la vita dell'altro finisce con il diventare più importante della propria. Anzi, la propria, senza quella dell'altro, degli altri, non è completa. Le manca una parte di vita, le manca una parte di gioia. Le manca quella spinta, quella molla, quell'entusiasmo che permette all'uomo di ri-alzarsi, ri-sollevarsi, che sono tutti sinonimi del risorgere. Le manca ciò di cui ognuno è carente e che solo l'altro, nella sua diversità unica e inimitabile, va a implementare. È nell'incontro d'amore con l'altro che la nostra vita ricomincia in modo nuovo, esclusivo, sorprendente.
Risorgere è anche il verbo dell'amore di Dio. Un amore folle, ma non nel senso di pazzoide e distorto, bensì in quello di donazione totale, oltre le semplici logiche umane, oltre l'apparente buon senso.
Un amore che non è debolezza, ma forza: la forza di sopportare la derisione, la fatica, finanche la croce, dimostrando che l'amore più grande è dare la vita per gli altri.
 
L'amore forte...
 
È forte l'amore dei fidanzati che passo dopo passo affrontano mille fatiche per mettere su famiglia; è forte l'amore degli sposi che si sostengono a vicenda nella quotidianità fatta di alti e bassi; è forte l'amore dei genitori che accettano la sfida dell'educazione dei propri figli, dei sacrifici economici per dar loro il meglio; è forte l'amore dei figli che accettano di vedere i genitori, anche col passare degli anni, come una risorsa e non come un peso; è forte l'amore tra gli amici, che sanno stimolarsi al meglio, incoraggiarsi nel bisogno, sostenersi nelle prove, correggersi negli errori. 
È questo l'amore che riempie ogni giorno la vita, e dà vita.
In questo amore vediamo un riflesso dell'amore del Cristo, risorto per farci risorgere. Gesù, con la sua risurrezione, sconfigge definitivamente la morte e ci apre la strada verso la vita: il suo amore di risorto farà di noi uomini risorti. Ma, in un certo senso, anche noi abbiamo contribuito a fare di lui un risorto, anzi, il Risorto.
C'è una complementarità che stupisce in questo, pensando all'enorme dislivello tra il Creatore e la creatura. Un dislivello che non impedisce a Cristo di sapere che la sua vita come Uomo ha valore solo se egli la spende per amore del Padre e di tutti noi; e che la nostra ha valore solo se la spendiamo per gli altri e per Lui. Questa bilateralità del sentimento è qualcosa che forse diventa ancora più sconvolgente della risurrezione in sé. Dio è un uomo risorto, pieno di gioia, se anche la nostra vita risorge, se accettiamo di compiere il percorso dell'esistenza in sua compagna, già qui e ora, già nell'oggi e poi nel Domani.
 
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"DOLCI CUORI"
 
OCCORRENTE:  Due teglie per muffin, pirottini di carta, una formina tonda per biscotti e una formina più piccola a cuore.
 
Per la frolla:
300g di farina; 150g di zucchero;  150g di burro; 2uova; 1bustina di vanillina; un cucchiaino di lievito.
Tagliare a pezzetti il burro e impastarlo velocemente con tutti gli altri ingredienti. Formare un panetto, avvolgere nella pellicola e lasciare riposare una mezz’ora in frigo.
Nel frattempo preparare la crema e la salsa. Posizionare i pirottini nella teglia.
 
Per la crema: 
3/4 cucchiai di mascarpone; 1 cucchiaio di zucchero a velo; la scorza grattugiata di un limone e qualche goccia di limone.
Preparare la crema mescolando il mascarpone con lo zucchero a velo, la scorza grattugiata di limone e qualche goccia di limone. Assaggiare per aggiungere eventualmente altro succo di limone o zucchero. 
 
Per la salsa di fragole: 
130g di fragole pulite e tagliate a metà; 80g di zucchero; il succo di mezzo limone.
Frullare le fragole e versare in un pentolino assieme allo zucchero e al succo di limone.
Cuocere a fiamma dolce, mescolando di tanto in tanto, fino a quando la salsa si sarà addensata.
 
Procedimento:
Togliere la frolla dal frigorifero e dividerla in due panetti. 
Stendere il primo panetto e ritagliare i cerchi da posizionare nei pirottini. Saranno la base dei dolci.
Stendere il secondo panetto e ritagliare prima i cerchi e poi dentro i cerchi ritagliare i cuori. Saranno i coperchi.
Riempire le basi di pastafrolla con la crema al limone e mascarpone. Coprire con i coperchi di pastafrolla.
Infornare a 180°. 
Intanto dai ritagli avanzati di pasta frolla ricavare altri cuoricini e fare un’unica infornata coi cuoricini ottenuti precedentemente dai coperchi.
Lasciare raffreddare i dolci e aggiungere la salsa di fragole dentro e fuori. 
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Commenti

  • Inartesy Venerdì, 24 Febbraio 2017

    Complimenti, sono bellissimi e sicuramente ottimi!
    A presto ^_^
    Sy

  • Enza Sabato, 25 Febbraio 2017

    Grazie Sy ... a presto :-D

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