Quest’anno i biscotti di natale li ho fatti con due amiche carissime. E’ stata l’occasione per sorridere insieme, chiacchierare, divertirsi.
Quest’anno i biscotti di natale li ho fatti con due amiche carissime. E’ stata l’occasione per sorridere insieme, chiacchierare, divertirsi.
Il giorno dell’Immacolata ho voluto dare un tocco festoso alla tavola con un menù dall’aspetto molto natalizio. Sono piatti “furbi” e veloci che si possono preparare in anticipo e decorare senza troppa difficoltà.
Mentre scrivo il gufetto che vedete in foto, proprio lui, è nel porta merende di Benedetta e sta per essere sgranocchiato a scuola :)
Fra tutti i biscotti di sicuro, per Novembre, non potevo non scegliere i gufi.
Perché sono uccelli notturni. Perché rammentano che l’inverno è alle porte. Perché sono buffi… e vorrei che togliessero ogni tentazione di tristezza a chi preferisce le stagioni calde.
Mi piacerebbe raccontare che dopo una lunga e brillante carriera da supereroina, Diana Prince si è ritirata nella sperduta e nascosta isola paradisiaca, da dove veniva, per fare la mamma, la moglie o la cuoca in carriera.
Amo i biscotti. E mi piace sperimentarli in fogge buffe e divertenti. Ho pensato quindi di pubblicare ogni mese un biscotto diverso nella ricetta, oppure semplicemente nella forma.
Intanto per Ottobre i biscotti orsetto :)
Il bello di questi biscotti è che non serve avere le formine perché con due bicchieri di dimensioni diverse il gioco è fatto! Ci state? Cominciamo?
Ci ho pensato fin troppo a questo post e mentre un paio di settimane fa stavamo festeggiando il compleanno di Benedetta, oggi sono qui a rincorrere le giornate in un equilibrio assolutamente precario.
La sensazione è che il tempo mi scivoli fra le dita senza riuscire a trattenere tutto quello che vorrei.
Contare 12 candeline mi è sembrato incredibile.
Con il caldo estivo, il mare e i ritmi più lenti non sto cucinando molto … se non per la sopravvivenza familiare, si intende.
Sono solo io che insisto con la stessa ricetta per mesi, se mi accorgo che piace a tutti e si prepara alla svelta?
C’è stato un periodo della vita in cui ho preparato frittate di riso come non mai.
Ecco, sì, oggi parliamo di loro: frittate di riso semplici, farcite e a forma di topo.
Topo Tito chiese a Tato “al luna park ci sei mai stato?”
Topo Tato disse a Tito: “ Io non sono mai partito!
Accompagnami sono anziano, ti darò il mio parmigiano.
Passa il treno su saltiamo, così andremo dove vogliamo!”
Ebbe inizio la loro avventura, ignari ancora della sventura…
La stessa idea ebbero i gatti che su quel treno viaggiavan compatti.
Quando i topini videro salire, i loro artigli fecero uscire.
Ci fu qualche secondo di sgomento e poi il caos ebbe il sopravvento.
Urla, graffi e mazzate, teste code e zampate!
Alla fine i due topini si nascosero in dei buchini
e con tonfo sul terreno, furon presto giù dal treno.
Tito ancora un po’ stordito: ”tutto a posto caro amico?”
Tato tutto ammaccato: “il pericolo è scampato ma ahimè son mutilatoooo!”
I topini sui musetti non avean più i baffetti!
Qualche anno fa sulla copertina di una nota rivista di cucina, faceva bella mostra di sé un piatto di pasta fatta in casa davvero notevole, era di colore viola acceso.
La tinta si otteneva aggiungendo succo di more all’impasto.
In mezzo ai fiori di zucca, ai peperoni, ai pomodori e alle pesche, mi è sembrato di vedere un gatto.
EMILIO E' UN GOLOSONE E BEVE LATTE IN CONTINUAZIONE.
SE SI SVUOTA IL SUO PIATTO CORRE LESTO IL NOSTRO GATTO,
SI NASCONDE NEI GIARDINI E RUBA IL CIBO DEI VICINI.
SE LE CAMPANE SENTE SUONARE IL SUO PANCIONE FA BRONTOLARE.
LASAGNA, PESCE AL FORNO, COTOLETTA, DI TUTTO L'INGORDO FA INCETTA.
SE UN TOPINO VEDE PASSARE LO INVITA AD ASSAGGIARE.
POI LO SALUTA E LO LASCIA ANDARE ... NON SI DEVE NEANCHE PENSARE,
CHE SIA BUONO DA MANGIARE!
Scrivo contemplando le piante del terrazzino che mi stanno regalando immense soddisfazioni. Non ho mai avuto il pollice verde, tantomeno la passione per i fiori .
Chi mi ha sempre aiutato a rinvasare, potare, curare il verde in casa, è mia madre.
Non è come me l’aspettavo. Sembra la classica torta di mele, poi dai un morso e capisci che quel giorno i tuoi fornelli godevano del favore di stelle e pianeti.
Cibo e Parola. In collaborazione con Maria di Chiamati alla Speranza.
Gli chef stellati battezzano i loro piatti prelibati con nomi ridondanti che incuriosiscono il palato ancor prima dell’assaggio. Far pregustare una pietanza fin dalla presentazione è un’arte raffinata che viene insegnata agli aspiranti cuochi nelle gare di cucina.
Mi considero davvero fortunata perché posso godere di questi meravigliosi agrumi per tutto l’inverno.
Quando ho sfornato per la prima volta i maialini alla nutella, l’intera famiglia e gli amici presenti per la prima candelina di mia figlia, sono stati conquistati dall’aspetto buffo, prima ancora che dalla loro bontà.
Ispirata dalla storia di Wonder comincio il nuovo anno con un piatto che ha come ingrediente principale la diversità. Un tema classico che torna continuamente alla ribalta perché genera episodi di discriminazione e di violenza.
Wonder è un libro, diventato un film, che racconta la storia di un bambino affetto da una rara malattia che gli ha reso il viso deforme. Dopo una serie di interventi chirurgici il bambino comincia a frequentare la scuola e deve affrontare il mondo dei “non diversi”, un mondo fatto di pregiudizi perché nel pensare comune la diversità ha un’accezione negativa, quello che non si conosce fa paura e quindi viene rifiutato.